Leoni in "gabbia"? Scatta la tavolata

 

Per chi mastica pane e rally (e sono in tanti) non è mica cosa di tutti i giorni vedere al via di un rally, il Torriglia in questo caso, Tiziano Borsa, Italo Ferrara e Franco Leoni. Assieme, è meglio non dire quanti anni sommano, si va abbondantemente oltre il secolo. Soprattutto, vogliono dire quasi trent'anni di carriera, nei quali ne hanno viste dì tutti i colori, compreso il graduale passaggio della specialità da gara di durata a qualcosa più simile a uno Sprint. Purtroppo, le speranze dei tifosi di vedere insieme i "tre tenori" sono state parzialmente deluse. Per un Ferrara che, a Torriglia, ha preso regolarmente il via, ci sono stati un Tiziano Borsa che non si è presentato alle verifiche e un Franco Leoni che, invece, alle verifiche c'era, eccome. Ma più che uno in procinto di far controllare la sua macchina dai commissari, pareva capitato lì per caso. Tra i furgoni delle assistenze, le verifiche e la direzione gara, Leoni sembrava un anima in pena. "Altro che Punto Super1600 - esclama il campione piacentino - la mia macchina ha sbiellato nei test pre-gara per il Bassano, e non mi è stato possibile trovarne un'altra. O meglio, l'avrei pure trovata, ma viste le condizioni del tempo (nebbia pioggia, ndr.), non me la sento di mettermi al volante di una macchina che non conosco". Ogni scelta va rispettata, ma Franco Leoni non si è tirato indietro. Sfumata la possibilità di prendere il via, ecco che dal cilindro (cioè dal furgone) esce tutto l'indispensabile per una tavolata in piena regola. Spedita la figlia Barbara a comprare vino, pane e salame, imbandita la tavola a puntino, stappate le bottiglie e tagliato il prezioso salume a fette spesse, la "zona-Leoni" si è trasformata in una specie di sagra, che ha fatto la felicità di molti visitatori, alla faccia di chi pensa che per correre sia necessario mantenere la linea.

 

Articolo apparso sulla rivista SAMRALLY  di ottobre 2005

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