Thriller Alpino                                                       14° Rally Alpi Orientali - 27-29/08/09

Non è propriamente il capolavoro di Clint Eastwood, quell'"Assassinio sull'Eiger" che ha fatto sudare le mani a più di una generazione vedendo i protagonisti penzolare sulle pendici della montagna più tosta delle Alpi Svizzere, comunque anche la 14° edizione dell'Alpi Orientali Historic di colpi di scena ne ha visti passare lungo le prove di questa sempre affascinante gara. 
Il primo lo regala il favorito Totò Riolo fermatosi per la rottura di un mozzo della ruota posteriore destra, al quinto tornante della prima prova speciale escludendosi automaticamente dalla lotta per la vittoria anche se ha partecipato, dopo la riparazione della vettura nella notte, alla seconda tappa partendo dall'ultima posizione e conquistando quattro punti in ottica Europea. 
Molti sono usciti, o per guasti meccanici oltre al citato Riolo tra i favoriti vanno ricordati Graziano Muccioli e Luisa Zumelli che hanno rotto il cambio proprio mentre erano in rimonta e occupavano la seconda piazza quasi al termine della penultima speciale, o per uscite di strada: la più impressionante delle quali è stata certamente quella di Furlan con l'Opel Ascona, avvenuta a poche centinaia di metri dalla fine della terza speciale del primo giorno. Ospedale per l'equipaggio e poi, fortunatamente a casa, senza danni gravi alle persone.
La vittoria finale sembrava alla portata di Rossi-Beltrame sulla Porsche RSR quando, nell'ultima speciale, ormai in rimonta a soli 18"da Enrico Brazzoli e Paola Valmassoi, in netta difficoltà viaggiando lui solamente in seconda marcia, hanno rinunciato definitivamente al possibile gradino più alto del podio, andando a picchiare violentemente contro le rocce nel tratto finale in discesa.
Belle le prestazioni di Capsoni - Ferraris che, con l'Alpine Renault, si aggiudicavano il 1° Raggruppamento, Romano - Revelant conquistavano la vittoria nel 2° Raggruppamento con la Porsche 911 Carrera e infine il 3° Raggruppamento va ad appannaggio di Brazzoli - Valmassoi con la Porsche 3.0 RSR. 
Note di merito vanno riservate anche al fenomenale Mario Gravero, che porta al 13° posto assoluto e primo tra le piccole Milletrè la Fiat 127. A Domenicali e Oberti che tengono dietro le Ford degli spagnoli Font-Ferrant e di Sainz (...il fratello). 
Un ennesimo plauso, infine all'organizzazione, sempre attenta e abile a gestire la spesso scomoda convivenza con le moderne. Lo scarno resoconto (non vogliatemene male) termina qui, perché nei giorni seguenti la gara ho ricevuto una bella mail da un amico che ha partecipato alla gara a bordo di una Lotus. Mi ha raccontato com'è andata nella lunga mail che ho deciso di pubblicare. 
Perché condivido l'approccio di Alessandro alla corsa, perché GD vuole dire, oggi come ieri, Gentlemen Drivers!
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In apertura Enrico Brazzoli e Paola Valmassoi impegnati in uno dei pochi tratti "polverosi" che caratterizzano la gara friulana.                                                                                     pag. 32-37


Il numero perfetto
                                                 21° Rally Elba Storico - 17-19/09/09

Il numero tre all'Elba si riempie di significati più che altrove: tre come i giorni di gara in programma quest'anno, tre come la somma delle cifre che compongono il numero dei verificati (102!!!), dell'edizione della gara (21) e tre come il 3° Raggruppamento, che anche quest'anno ha avuto il suo vincitore non sul traguardo ma dopo le verifiche post gara...ma, soprattutto, il 3 era anche il numero che capeggiava sulla fiancata della Porsche 911 dei vincitori: Totò Riolo e Carlo Canova.
Dopo giorni da tregenda con l'acqua che non solo circondava l'isola ma cercava di sommergerla, il giorno delle verifiche e della prima tappa serale il sole è tornato a splendere sulla ventunesima edizione dei Rally Elba Storico. Alle verifiche dei 105 iscritti solo tre non si presentano, e il ragguardevole numero di 102 partecipati la dice lunga sul buon lavoro svolto dall'organizzazione. Un'organizzazione che ha voluto superare se stessa, aggiungendo, tanto per incominciare, le prove in notturna di giovedì sera, cercando di rinnovare e innovare una gara che giocoforza deve disputarsi sulle strade di sempre. La suggestiva notte di Marina di Campo saluta dunque Jensen - Pedersen, i primi a lasciare la pedana alle 22 in punto, e già quasi di ritorno quando la Fiat 850 col numero 128 inizia la sua avventura lungo le due prove che fanno da succulento antipasto alla gara. Poco più di 16 km dì speciali, divise in due tratti dalla lunghezza e caratteristiche profondamente differenti tra loro che premiano, al riordino che dura una notte, la Porsche di Riolo-Canova, seguiti dal positivo Salvini e da Stefanacci, vittima di una divagazione che "segna" la sua 911. La prima tappa prosegue dunque la mattina di venerdì', con il primo giro sulle classiche elbane: "Monumento", "Parata-Falconaia" e "Monte Perone". Un riordino quantomeno breve (15') e poi via per un secondo giro che riporterà i concorrenti al parco chiuso di Marina di Campo poco prima delle 17. Sin dal primo passaggio su "Monumento" si delineano i valori in campo, con Riolo che inizia un lento e costante stillicidio staccando sempre di una manciata di secondi i diretti inseguitori, tra cui manca Salvini che rompe il cambio: Bianchini e Da Zanche "scortano" Totò sul podio, poi la lunga sequela di 911 di Plano, Jensen e gli altri in battaglia tra loro ma decisamente più staccate dalla vetta, che rimane affare a tre. Come sappiamo tuttavia una gara storica va letta a Raggruppamenti, per cui fermo restando il 2°, che è lo specchio dell'assoluta, nel 1° le arrembanti e agili Lotus e Alpine rispettivamente di Polli e Capsoni tengono testa alle più potenti Porsche, mentre nel 3° è un monologo della casa di Stoccarda, con Stefanacci che tiene a bada Domenicali, Brazzoli e Rossi. Classifica nella classifica in quanto trenta equipaggi sono iscritti all'Europeo, e fanno classifica a se stante per i punti in palio per il titolo FIA. 
Da segnalare, in questa prima tappa i ritiri "eccellenti" di Bentivoglì, la cui esausta Alfetta GTV ha esalato qui l'ultimo respiro e di Harrach tante volte protagonisti su queste strade. La notte riporta le nubi sull'isola, e scrosci di pioggia che al mattino insistono ancora su qualche Prova riaprono le sfide su un fondo più consono ai nordici che non ai piloti di casa.
Tre classiche da ripetersi due volte attendono gli equipaggi rimasti in gara: "Volterraio", "Parata-Faiconaia" e "Monte Perone" nell'ordine, prima dell'arrivo definitivo sul lungomare di Marina di campo. Sulla prima prova del mattino non ci sono grosse sorprese, se non quella di un tempone di Ciro Bertolini, che porta la Escort di Gr.1 al quarto posto assoluto. 
Le classifiche sono molto ben delineate nei tre Raggruppamenti, quindi eventuali cambiamenti avverranno solo per qualche colpo di scena. Il primo a farne le spese è Domenicali, che prima perde un minuto poi si ritira dopo due prove. Riolo gioca al gatto col topo, tenendo a bada i diretti inseguitori. Tutti sono alle prese con scelte di gomme che, non sempre soddisfano i piloti e i cronometri. Lotta serrata per la seconda piazza del 3° raggruppamento, che in ottica Europeo vale tantissimo: Rossi e Brazzoli, fresco vincitore dell'Alpi Orientali, sono praticamente appaiati.
Si arriva dunque nuovamente e  per l'ultima volta sul lungomare di Marina di Campo, e sono gli alfieri della Porsche 911 col numero perfetto sulle fiancate a stappare lo champagne: Riolo - Canova si aggiudicano gara e di conseguenza il 2° Raggruppamento, di cui fanno parte anche i secondi e terzi assoluti: Bianchini-Baldaccini e Da Zanche-Ughetti. Stefanacci (quarto) vince il 3° Raggruppamento, almeno fino alle verifiche, dove verrà squalificato per irregolarità sulla carreggiata, quindi festeggiano Brazzoli-Valmassoi e Rossi-Beltrame ancora in lotta per il predominio continentale. Il 1° raggruppamento è vinto ancora una volta da Capsoni (Alpine Al10), che malgrado i problemi al propulsore, ha nettamente la meglio su Parisi - D'Angelo e Polli-Pellizzer. 
Con le premiazioni alla presenza di quasi tutti i partecipanti si è chiusa l'edizione più lunga e impegnativa dai tempi del primo Elba Graffiti, vent'anni orsono. Forse troppo lunga e troppo impegnativa, per i mezzi, i non sempre giovanissimi piloti e navigatori e perché, a nostro avviso, una competizione riservata ai gentlemen drivers dovrebbe concedere qualche attimo di relax, oltre che di impegno, guida e stress.
                                                                                                                                 pag. 38-42

Articolo apparso sulla rivista Gentlemen Drivers n° 53 ottobre 2009 

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